Visita Fiscale

Visita Fiscale, cosa succede se il lavoratore non viene trovato a casa?

Come tutti i lavoratori ben sanno quando si mettono in malattia (ovvero in Mutua) possono essere assenti al momento della Visita Fiscale, però siccome sono comunque tenuti a rispettare le fasce orarie di reperibilità sono comunque tenuti a fornire una spiegazione qualora non fossero in casa, per essere più specifici devono comunicare all’INPS e al datore di lavoro che si stanno allontanando dal domicilio.

 

Visita Fiscale, quali sono i rischi qualora si risultasse assenti?

Come abbiamo anticipato sopra il lavoratore in malattia è tenuto a rispettare le fasce orarie di reperibilità, ovvero si tratta precisi momenti in cui potrebbe arrivare il medico per la Visita Fiscale, quindi qualora per un determinato motivo si ci dovesse assentare proprio in quegli orari bisogna comunicarlo sia all’INPS sia al proprio datore di lavoro.

Quindi, qualora questa comunicazione non venisse fornita e di conseguenza si risultasse assenti alla visita fiscale il lavoratore dovrà necessariamente portare una giustificazione ma non solo, infatti verrà anche richiesto di fornire una precisa motivazione che ha comportato un ritardo nella consegna della documentazione, in modo tale che si possa dimostrare di non essere riusciti a far recapitare la comunicazione della propria assenza nei termini previsti.

Infatti quando il medico legale viene inviato al domicilio del lavoratore in malattia, nel caso in cui non trovasse il diretto interessato, rilascia un avviso in cui viene esplicitamente richiesto di recarsi presso l’ambulatorio al fine che possa essere confermata (oppure revocata) la patologia che ha portato alla richiesta della Mutua.

Ovviamente è superfluo ricordare che il lavoratore è obbligato a farsi trovare in casa nelle fasce orarie indicate, in quanto qualora l’assenza non fosse accompagnata da una giustificazione più che valida non rischierebbe di perdere il posto di lavoro, però molto probabilmente l’indennità di malattia potrebbe essere interrotta oppure ridotta, ovvero nello specifico accade quanto segue:

  1. Perdita di 10 giorni d’indennità se dopo essere stati assenti alla prima visita non si è fornita una giustificazione entro i primi 10 giorni
  2. Una decurtazione del 50% (che si sommano alla perdita dei 10 giorni) sul residuo dell’indennità se non si presenta la giustificazione dopo essere stati assenti anche alla seconda visita
  3. Interruzione dell’indennità fino alla fine della malattia se non si è presentata la giustificazione dopo essere stati assenti alla terza visita.